Rumore degli impianti eolici

Rumore degli impianti eolici – Analisi del Decreto del 1 giugno 2022 e anticipazioni sul Decreto per la semplificazione delle procedure di approvazione

In questo articolo parleremo del rumore prodotto dagli impianti eolici, le modalità di misurazione e le semplificazioni che verranno introdotte a breve. Leggi anche l’articolo sul come si può semplificare l’analisi ante operam.

L’obiettivo prioritario del pacchetto di misure “energetiche” contenuto nella bozza di decreto con cui il governo vuole imprimere una sterzata all’attuazione del Pnrr è semplificare le procedure con una forte facilitazione dell’iter burocratico e una decisa accelerazione dei tempi per velocizzare e spingere lo sviluppo di nuovi impianti green, dal fotovoltaico all’eolico.

Un primo intervento dovrebbe riguardare la commissione Pnrr-Pniec che viene potenziata nei numeri, inoltre il cronoprogramma delle opere finanziate in tutto o in parte da Recovery Fund o dal Fondo complementare è prevista la possibilità di un’esenzione dalla VIA (valutazione d’impatto ambientale)..

La bozza del Decreto Semplificazioni PNRR interviene anche sulle norme riguardanti l’identificazione delle aree idonee all’installazione di impianti per energia rinnovabile.

Una prima proposta in essere è quella di ridurre la fascia di rispetto dei beni sottoposti a tutela da sette a 3 chilometri per le turbine eoliche ed inoltre stabilire che, in mancata adozione da parte delle Regioni della legge sulle aree idonee, l’idoneità venga riconosciuta automaticamente a tutte quelle zone in cui sono già installati impianti “della stessa fonte” e tutte quelle individuate dal decreto di recepimento della RED II.

Analisi del Decreto del 1 giugno 2022

Tutto questo a pochi mesi dall’entrata in vigore del nuovo Decreto del 1 giugno 2022 che riguarda i criteri per la misurazione del rumore e per l’elaborazione dei dati finalizzati alla verifica, anche in fase previsionale, del rispetto dei valori limite del rumore prodotto da impianti eolici.

I cardini principali del Decreto riguardano in particolare i criteri di misura che tengono conto della peculiarità della sorgente indagata che richiede tempi di misura sufficientemente lunghi, viste le sue caratteristiche di variabilità nel tempo al variare delle condizioni meteorologiche. In particolare, i criteri richiedono l’esecuzione simultanea di rilevamenti in continuo dei livelli di rumore e dei parametri meteorologici, per tutto il tempo di misura.

Le rilevazioni devono permettere di valutare i vari livelli sonori al ricettore nelle condizioni di vento più gravose.

Le procedure da attuare sono riporate negli allegati al decreto in cui sono specificati:
a) le caratteristiche della strumentazione di misura;
b) i parametri da acquisire con la strumentazione;
c) i dati da richiedere al gestore dell’impianto eolico;
d) le postazioni di misura;
e) i tempi di misura;
f) le condizioni di misura;
g) la valutazione dei dati;
h) l’elaborazione dei dati per la valutazione dei livelli da confrontare con i limiti.

Analisi allegati del decreto 1 giugno 2022

Di particolare attenzione sono l’Allegato 1 «Norme tecniche per l’esecuzione delle misure», l’Allegato 2 «Procedura che prevede lo spegnimento degli aerogeneratori potenzialmente impattanti» e l’Allegato 3 «Procedura che non prevede lo spegnimento degli aerogeneratori potenzialmente impattanti» sono parte integrante del presente decreto.

Ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera c) , della legge 26 ottobre 1995, n. 447, gli impianti eolici sono classificati quali sorgenti fisse di rumore e, pertanto, soggetti al rispetto dei limiti determinati dai comuni con la classificazione in zone del proprio territorio e si applica il limite differenziale di immissione. In deroga alla richiamata disposizione, nel caso del rumore eolico, le valutazioni vengono eseguite unicamente in facciata agli edifici.

Nell’allegato 1 si riportano le strumentazioni da utilizzare e i parametri da acquisire sia acustici che meteorologici.
Negli allegati 2 e 3 invece sono riportate le modalità di misura rispettivamente nelle condizioni in cui si prevede di spegnere gli aerogeneratori e nelle condizioni in cui ciò non è previsto.

Misura con spegnimento dell’aerogeneratore

Nel primo caso si prevede che le misurazioni di rumore ambientale abbiano una durata non inferiore a 7 giorni in modo da rilevare le diverse condizioni di ventosità del luogo e che le misurazioni del rumore residuo, una volta spento l’impianto, abbiano una durata di almeno 24 ore.
I dati memorizzato verranno organizzati a step di 10 minuti in modo da avere per il rumore ambientale 672 righe di dati in periodo diurno e 336 righe in periodo notturno e per il rumore residuo 96 righe di dati in periodo diurno e 48 righe in periodo notturno.
In tabella 1 è riportata un esempio

Successivamente il tutto verrà riorganizzato in classi di velocità del vento e calcolando i Livelli di Emissione LE come riportato in tabella 2

Misura senza spegnimento dell’aerogeneratore

Ben più complessa è la procedura che non prevede lo spegnimento degli aerogeneratori.
La procedura di elaborazione e analisi descritta nell’allegato 3, permette di estrapolare il livello di rumore residuo LR e quello di immissione specifico Le dell’impianto eolico, partendo dai dati di rumore ambientale LA misurati presso il ricettore individuato, al fine della verifica dei limiti di legge senza la necessità di interrompere il funzionamento dell’impianto.

Il tutto è correlato alla velocità di rotazione delle pale e alla velocità di rotazione equivalente che rappresenta la velocità di rotazione che, a parità di rumore misurato al ricettore, avrebbe i-esimo aerogeneratore se si trovasse nella stessa posizione dall’aerogeneratore più vicino.
I tempi di misura non devono essere inferiori a 15 giorni cercando di prendere per un tempo prolungato le condizioni più gravose.
La procedura di elaborazione è alquanto complessa e prevede una organizzazione dei risultati a step di 10 minuti già prima di iniziare la procedura. Il tutto dovrà essere suddiviso in periodo diurno e notturno.
Nella tabella seguente è presente un esempio di organizzazione dei dati.

La procedura di calcolo prevede poi l’individuazione di una soglia di attivazione e successivamente una procedura iterativa per determinare le Medie Energetiche dei livelli di rumore in funzione delle velocità del vento all’aerogeneratore ed al suolo.
L’obiettivo finale è determinare il livello di rumore residuo ed il livello di emissione in funzione delle diverse condizioni al contorno.

Il software SoNoise Eolico

Al fine di poter facilitare questa analisi alquanto articolata e lunga la Sonora Srl ha sviluppato un codice di calcolo SoNoise Eolico che permette di determinare tutti i passi logici previsti nell’allegato 3 partendo dalla time history della misurazione.

In questa prima schermata è visibile la misurazione importata nel software. Per il fonometri Bedrock tale procedura è automatica ma è possibile con apposita preparazione utilizzare anche le misurazione effettuate con altri fonometri.

 

 

 

 

 

 

Il software calcolerà pertanto in automatico la soglia di attivazione ed il fitting_dati.

I risultati finali verranno quindi automaticamente determinati ed importati in un apposito report che può essere utilizzato come relazione tecnica finale

Conclusioni

Di certo l’entrata in vigore del decreto del 1 giugno 2022 ha reso più complessa sia la fase di misurazione che la fase di elaborazione del rumore prodotto da impianti eolici, ma nel contempo ha fornito un metodo oggettivo utile soprattutto per un confronto tra le parti.

 

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