In questo articolo parleremo dei riferimenti normativi in merito alla taratura dei filtri sul fonometro.
Nel campo dell’acustica ambientale ed architettonica i suoni analizzati sono generalmente caratterizzati da contribuiti distribuiti su un ampia gamma di frequenze e questo rende necessario un analisi del segnale nel dominio della frequenza.
Tale attività viene effettuata utilizzando il banco di filtri del fonometro normati secondo la IEC 61260, con risoluzione in 1/3 di ottava.
Nel campo dell’acustica, in particolare per le misure di acustica edilizia, la norma UNI-16283 fissa dei vincoli sulla periodicità della taratura della strumentazione di misura presso i centri accreditati.
In particolare la norma stabilisce una periodicità di taratura 2 anni per fonometri e banchi di filtri ed una periodicità di 1 anno per i calibratori.
Inoltre nei contenziosi regolati con misurazioni effettuate dai CTU è oramai prassi che i Giudici chiedono la taratura anche dei filtri, in particolare per essere sicuri della giustezza della individuazione di componenti tonali.
Norma IEC 61260:1995
La norma IEC 61260:1995 prescrive le modalità di effettuazione delle prove sui filtri, e fissa i limiti di tolleranza dei risultati.
Tutte le prove effettuate dal laboratorio sono di tipo elettrico, cioè vengono effettuate con le stesse modalità descritte per i fonometri, sostituendo il microfono con un dispositivo che ne simula il funzionamento in risposta ad un segnale elettrico campione.
Le prove permettono di valutare diverse caratteristiche di funzionamento dei filtri:
- l’attenuazione relativa: la norma prescrive un minimo di tre bande per i filtri in banda di ottava, e di cinque bande per i filtri in terzi di ottava: queste bande vengono identificate in modo che siano verificate sempre la prima e l’ultima banda disponibile per lo strumento, più altre bande intermedie, scelte a rotazione dal laboratorio che esegue la taratura
- la linearità del campo di misura principale
- il funzionamento in tempo reale dei filtri, in risposta ad un segnale di prova lentamente variabile in frequenza (sweep)
- il funzionamento del filtro anti ribaltamento (anti aliasing).
- la precisione del rivelatore di valore efficace in banda, tramite la somma dei livelli delle due bande adiacenti e della banda in prova.