Il rumore proveniente dalla strada o prodotto dai vicini è causa di disturbo per quasi un quinto della popolazione europea.
La proporzione è doppia per chi vive in città rispetto a chi sta in campagna, e diminuisce a seconda del numero di persone che vivono in casa.
Gli italiani sono sotto la media Ue per i fastidi provocati dai rumori molesti, questo è quanto emerge dai dati Eurostat relativi al 2016, secondo i quali il 17,9% degli europei è vittima del rumore di cui:
- 23,3% nelle aree urbane e il
- 10,4% in quelle rurali.
I Paesi dove la gente si lamenta di più del rumore, ovvero circa una persona su quattro sono:
- Malta (26,2%),
- Germania (25,1%)
- Olanda (24,9%)
- Portogallo (23,1%)
- Romania (20,3%)
- Grecia (19,9%)
- Lussemburgo (19,7%)
Gli stati più ‘silenziosi’ con il minor numero di problemi sonori sono invece:
- Irlanda (7,9%)
- Croazia (8,5%)
- Bulgaria (10%)
- Estonia (10,4%)
L’italia è al 16,2%, rispetto al 18,3% del 2015.
Gli impatti dell’inquinamento acustico sulla salute sono un problema crescente in Europa, visto l’aumento di patologie cardiovascolari, difficoltà nella capacità di apprendimento a scuola dei bambini, disturbi del sonno e acufeni.
Secondo un report dell’Agenzia europea dell’Ambiente (Aea) sul rumore in Europa del 2014 (l’ultimo disponibile sul tema), sono almeno 8 milioni coloro che soffrono di disturbi del sonno dovuti a rumore ambientale e ogni anno l’inquinamento acustico causa in Europa 43mila ricoveri in ospedale e diecimila morti premature.
Secondo stime dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), negli stati membri dell’Unione europea e altri Paesi dell’Europa occidentale quotidianamente vengono persi 61mila anni per cardiopatia ischemica, 45mila anni per difficoltà cognitive dei bambini, 903mila anni per disturbi del sonno, 22mila anni per acufeni e 587mila anni per fastidi.
fonte Ansa