Proprietario risarcito per vizio di isolamento acustico

La sentenza 385 del 6/4/18 del Tribunale di Savona ricalca molte analoghe decisioni in merito. Secondo la sentenza un immobile facente parte di un caseggiato costruito nel 2008, venduto dal costruttore nel corso del 2009  è carente dei requisiti di legge.

In particolare: “Il ctu ha concluso nell’atp che l’edificio in esame non è stato realizzato secondo le regole dell’arte e non dispone dei requisiti minimi necessari per garantire un adeguato isolamento acustico.
In particolare, tali difetti sono riscontrabili negli elementi di separazione verticale tra la proprietà attorea e quella di 2 appartamenti soprastanti e, infine, negli elementi di facciata. La causa di tale inadeguato isolamento acustico è addebitabile sia alla mancanza di una progettazione acustica che all’utilizzo di materiale non adeguati.

L’acquirente, una volta che anche gli appartamenti adiacenti vengono abitati, si accorge di sentire “troppi rumori” che sembrano correlati a comportamenti normali dei vicini.
Chiede informazioni sia al costruttore/venditore che al Comune, ma non ottiene risposte convincenti, quindi si rivolge a tecnico acustico, che esegue le misure, rilevando carenze di insonorizzazione in più elementi (facciata, soletta divisoria con appartamento soprastante, parete verticale di divisione con l’appartamento adiacente).
A quel punto tramite legale formula richiesta risarcitoria al costruttore/venditore, all’appaltatore, al progettista ed al direttore lavori, senza esito.
Così parte l’azione legale che termina con il riconoscimento di un risarcimento.
Si porta per completezza l’intera sentenza.

Sentenza 385 del 6418 del Tribunale di Savona (clicca qui)