Limiti differenziali: per la Cassazione è necessario misurare il rumore di fondo

E’ quanto stabilisce la Cassazione con la sentenza n. 1025/2018.

In essa è precisato che nel caso la prova dell’evento dannoso non era stata raggiunta e che comunque non erano stati violati i limiti legali assoluti ne’ quelli differenziali.

Si tratta di una causa presso il Tribunale di Busto Arsizio tra dei condomini ed una azienda in primo grado condannata  a ricondurre le immissioni prodotte in orario notturno nei valori di cui ai DM 1.3.2001 e 14.11.1997, oltre danni in euro 3000 ciascuno in favore degli attori e spese.

In appello viene accolta la censura sull’impossibilita’ di misurare contemporaneamente rumore ambientale e rumore di fondo e quindi in assenza del rumore di fondo, la prova dell’evento dannoso non poteva dirsi raggiunta.

La Cassazione ha confermato tale linea rilevando inoltre come sia un dato di comune esperienza che nell’orario tra le 5 e le 7 del mattino riprenda la maggior parte delle attività’ umane dopo la pausa notturna e che, quindi, il rumore complessivamente considerato possa aumentare.

Nella specie si è argomentato che non sia possibile prendere, a base della misurazione relativa all’eventuale superamento dei limiti differenziali, un valore del rumore misurato 32 minuti prima dell’inizio e 92 minuti prima della fine del periodo considerato.

Sentenza n. 10252018 (clicca qui per leggere)